Ritiro Ingombranti mese di Luglio

La popolazione tutta è invitata a depositare i rifiuti ingombranti solo ed esclusivamente nei giorni di:  

  • L U N E D I’             05 Luglio 2021
  • M A R T E D I’         06 Luglio 2021
  • M E R C O L E D I’  07 Luglio 2021

IL RITIRO DEGLI INGOMBRANTI E’ PREVISTO A PARTIRE DA GIOVEDI’  08 LUGLIO 2021 

SI CONFIDA NEL RISPETTO DELLE REGOLE QUALE SEGNO TANGIBILE DI SENSO CIVICO, EDUCAZIONE E RISPETTO

Divieto accensione fuochi per rischio incendio boschivo

In data 22.03.2021 è stata emessa la dichiarazione dello stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi. Per tutta la durata del periodo di alto rischio su tutto il territorio Regionale, nei territori boscati, e ad una distanza inferiore a m. 100 da questi, a qualsiasi ora del giorno, è vietato accendere fuochi, usare apparecchi a fiamma o elettrici, usare motori, fornelli o inceneritori che producano braci o faville, fumare o compiere qualsiasi altra azione che possa creare pericolo d’incendio.

Aggiornamento Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza

La Legge 6 novembre 2012 n. 190 concernente “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e della illegalità nella Pubblica Amministrazione” prevede che tutte le pubbliche amministrazioni provvedano ad adottare il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza (P.T.P.C.T.).

Il Comune di Valsolda con Delibera di Giunta Comunale n. 4 del 30.01.2020, esecutiva ai sensi di legge, ha approvato il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza 2020-2022.

Il suddetto piano dovrà dunque essere oggetto di aggiornamento entro il 31 marzo 2021.

Il Piano Nazionale Anticorruzione approvato dall’Autorità nazionale Anticorruzione (ANAC) prevede che le amministrazioni, al fine di elaborare un’efficace strategia anticorruzione, devono realizzare forme di consultazione con il coinvolgimento dei cittadini e delle organizzazioni portatrici di interessi collettivi in occasione dell’aggiornamento del proprio piano ed in sede di valutazione della sua adeguatezza.

Al detto scopo, i cittadini e tutte le associazioni o altre forme di organizzazioni portatrici di interessi collettivi, le organizzazioni di categoria e organizzazioni sindacali operanti sul territorio sono invitati a presentare eventuali proposte e/o osservazioni di cui l’Amministrazione terrà conto in sede di aggiornamento del proprio Piano Territoriale Anticorruzione e per la trasparenza.

A tal fine si rende disponibile alla consultazione il testo del proprio Piano Triennale Anticorruzione e per la Trasparenza (pubblicato sul sito istituzionale del Comune sezione Amministrazione trasparente–Altri contenuti- Prevenzione della Corruzione).

Le eventuali osservazioni e/o proposte relative agli aggiornamenti dei contenuti del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza dovranno pervenire

entro e non oltre il giorno 29 marzo  2021

mediante posta elettronica agli indirizzi mail info@comune.valsolda.co.it – PEC comune.valsolda@halleycert.it, oppure per posta ordinaria o consegnando l’osservazione, in busta chiusa, direttamente al Protocollo negli orari d’ufficio, utilizzando il modulo predisposto.

Per meglio consentire l’apporto di contributi mirati, sul sito internet dell’Ente, nella sezione “Amministrazione trasparente – Altri contenuti” è disponibile il Piano Prevenzione Corruzione.

Il presente avviso è pubblicato nella home page del sito web istituzionale.

Valsolda, 23 marzo 2021

IL SEGRETARIO COMUNALE SUPPLENTE 

Dr. Giovanni De Lorenzi

Gemellaggi e rapporti internazionali

L’Amministrazione Comunale favorisce l’instaurazione di rapporti di gemellaggio con città (enti territoriali) di altre nazioni al fine di stabilire e sviluppare con essi legami di solidarietà, come strumento di:

  • conoscenza e comprensione tra i popoli dell’Europa e del Mondo;
  • sostegno e difesa della pace e dei principi di libertà;
  • cooperazione, integrazione e scambio tra culture e civiltà diverse per favorire situazioni di progresso civile, culturale ed economico sociale, attraverso interscambio di esperienze;
  • sostegno alle iniziative rivolte ai giovani.
    (Dal Regolamento per le attività di gemellaggio con città straniere (art. 1).

Il comune di Valsolda è gemellato con il Comune di Wegrow (Polonia).

http://www.wegrow.com.pl/strona-400-wegrow_swieciany_valsolda_trzy_miasta.html

Progetto “Węgrów – Swieciany – Valsolda – tre città, la stessa Europa”

Video dell’incontro:

Allegati al progetto di gemellaggio:

Imprese sul territorio

Commercianti:

Personeni M.Carla, Alimentari
Loggio tel 034468944

Corti Maurizio Panificio
S.Mamete tel 034468192

Pitton Serrano Drogheria
Albogasio tel 034468228

Intelthermo
Rivenditore autorizzato Liquigas – Zona Valsolda
cell 338 6789252

Artigiani e liberi professionisti:

Baldoni Nazzareno – Imbianchino, lavori di pittura e verniciatura
Albogasio tel 3388227495                 

Bonvicini Fiorenzo Idraulico
Albogasio tel 034469400

Ceresio Azienda Agricola
Loggio tel 034469144

Dany Parrucchiere uomo, donna
Albogasio tel 034468250

Del Frate Andrea Giardiniere
Puria tel 3487118668

Farina&Lamberti Studio tecnico
Albogasio tel 034468461

Garage Oria Autoriparazioni
Oria tel 034468132

Hair Studio Parrucchiere, estetista
S.Mamete tel 034468233

Immobiliare Piazza Roma
S.Mamete tel. 034468689

Immobiliare Valsolda
Sasso Rosso tel.034468340

Iustoni Lerri Giardiniere – Tuttofare
Drano tel 3382811712

Meoli Alessandro Falegname
Albogasio tel 3382002022

Milesi&Gilardoni Studio tecnico
S.Mamete tel 034468501

Pedemonti Cristian Impresa edile
Cressogno tel 034469040

Peverelli Diego Idraulico
Drano tel 3382237059

Pozzi Italo Impresa edile
Puria tel 034468914

Ronzoni Fernando Spedizioniere
Oria tel 034468148

Saia Rosolino Impresa edile
Puria tel 034468325

F.lli Tamburrino Fiori, Piante
Loggio tel 034468630

Turcati Renato Bruciatori
S.Mamete tel 034468803

Monumenti

Ville e Parchi

Esistono luoghi che sembrano rimasti fermi nel loro tempo, impermeabili al succedersi dei secoli e alle trasformazioni del territorio. Così accade a Oria, un piccolo borgo sulle rive comasche del Lago di Lugano, dove il ritmo sembra essere ancora quello ottocentesco che qui scandì buona parte della vita di Antonio Fogazzaro. Lo scrittore trascorse lunghi periodi nella Villa che oggi porta il suo nome e che gli fornì l’ispirazione per comporre e ambientare “Piccolo mondo antico”, il suo romanzo più conosciuto, pubblicato nel 1896. La stessa atmosfera intima e domestica che fa da cornice alla vicenda di Franco e Luisa Maironi è giunta inalterata fino a noi grazie al marchese Giuseppe Roi, pronipote dello scrittore, che a metà Novecento rinnovò e riallestì con gusto ogni ambiente prima di lasciare la casa al FAI perché alla sua morte non venisse snaturata. Ed è così che la suggestione letteraria aleggia ancora ovunque, dallo studio con i ricordi personali dello scrittore alla biblioteca, dal salone alla sala da pranzo, alla galleria affrescata fino alla darsena privata dove nel libro si consumò la tragica morte della piccola Ombretta. Il tutto è reso più scenografico da un incantevole giardino pensile che si affaccia su un panorama del Ceresio rimasto in buona parte selvatico, con il profumo intenso dell’olea fragrans che “diceva in un angolo la potenza delle cose gentili”. Pressoché inalterata dai tempi di Fogazzaro, la Villa è un viaggio a due binari in un piccolo mondo borghese di fine Ottocento, ambientato in un recondito angolo di Lombardia tanto amato da uno dei grandi protagonisti della nostra letteratura. (Dal sito FAI)

La villa Fogazzaro, nella frazione di Oria in Valsolda, è ora gestita dal FAI (Fondo Ambiente Italiano).

Per maggiori informazioni visitare il sito del F.A.I.

Comunicati dal n.18 del 24/02/2021

Cari concittadini
vi aggiorno sulla situazione di positività al contagio da COVID-19 sul territorio Comunale dall’inizio della pandemia fino ad arrivare alla data odierna:

ATTUALMENTE POSITIVIGUARITIDECEDUTITOTALI
966378

Le persone positive sono tutte al proprio domicilio, stanno bene e auguriamo loro una pronta guarigione.

Ribadisco l’importanza delle regole diffuse dal Ministero della Salute per contrastare il diffondersi del virus.


Con affetto.
F.to Laura Romanò

Graduatoria ditte ammesse al contributo a fondo perduto a valere sul fondo di sostegno

Contributi a fondo perduto a valere sul fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali dei comuni delle aree interne di cui al d.p.c.m. 24 settembre 2020 (g.u. n. 302 del 4 dicembre 2020)

Graduatoria ditte ammesse al contributo in attesa di accertamenti di regolarita’ contributiva eseguiti a campione

Attività Economica, Artigianale, CommercialeCodice ATECOData presentazione domanda
B.S. M. 55.40.0129.12.2020
G. D.96.02.0129.12.2020
C. G.41.20.0029.12.2020
I. L.56.30.0029.12.2020
L. I. SAS DI I. M. E C.56.30.0030.12.2020
C. D. V.56.30.0030.12.2020
C. P. S.R.L.41.20.0030.12.2020
H. S. D’I. SAS55.10.0004.01.2021
B. N.43.34.0004.01.2021
C. L. L. DI P. P. F. & C. SAS56.10.1105.01.2021
P. D.43.22.0105.01.2021
P. D. M. P.47.71.1008.01.2021
B. G.43.34.0013.01.2021
M. M.43.39.0113.01.2021
R.D. P.56.10.1114.01.2021
V. T. I. D. E. P.47.72.1020.01.2021
I. M. D. C. P.56.10.1121.01.2021
S. F.81.30.0022.01.2021
P. I.43.39.0122.01.2021
D. A.43.34.0022.01.2021
A. T. D.I.96.02.0123.01.2021
F. SRLS56.10.1125.01.2021
M. M.43.11.0025.01.2021
C. S. R.55.30.0026.01.2021
N.-S. SAS DI Y. X. Z. & C.56.10.1127.01.2021
M. V. S. R.41.20.0029.01.2021
I. E. E. SNC DI M. & B.41.20.0029.01.2021
M. A. – F.16.29.1029.01.2021
T. R. 81.30.0029.01.2021

Vengono giudicate inammissibile le seguenti domande:

Attività Economica,
Artigianale, Commerciale
Codice ATECOData presentazione
domanda
Motivo dell’esclusione
A. B. SNC 49.41.0031.12.2020Sede operativa non presente sul territorio comunale di Valsolda
di B. S. C.
T. A. D.I.96.02.0223.01.2021Presentate n. 02 domande di cui una già ammessa al contributo.

Comunicati dal n.17 del 22/01/2021

Cari concittadini
vi aggiorno sulla situazione di positività al contagio da COVID-19 sul territorio Comunale dall’inizio della pandemia fino ad arrivare alla data odierna:

ATTUALMENTE POSITIVIGUARITITOTALI
64753

Le persone positive sono tutte al proprio domicilio, stanno bene e auguriamo loro una pronta guarigione.

Ribadisco l’importanza delle regole diffuse dal Ministero della Salute per contrastare il diffondersi del virus.


Con affetto.
F.to Laura Romanò

Ordinanze, D.L. e D.P.C.M. del 2020

DPCM del 02.03.2021.pdf

ORDINANZA n. 714 del 4.03.2021.pdf

Comunicato_stampa_Cdm_n._88_del_04.01.2021.pdf

DPCM_18.12.2020.pdf

DPCM_3.12.2020.pdf   DPCM_3.12.2020_-_Allegati.pdf

DPCM_3.11.2020.pdf Allegati_1-e-2.pdf

DPCM_24_ottobre_2020.pdf   DPCM_24.10.2020 allegati.pdf

ORDINANZA REGIONE LOMBARDIA N.620 del 16.10.2020.pdf

DPCM 13.10.2020.pdf

Decreto-Legge 7.10.2020 n. 125.pdf

DL n.83 del 30.07.2020 proroga stato emergenza.pdf

Misure urgenti di solidarieta’ alimentare – Buoni spesa

Alla luce dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile n.658 del 29.03.2020 recante “Ulteriori interventi di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili” l’Ufficio dei servizi sociali individua la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urrgenti ed essenziali con priorità per quelli non assegnatari di sostegno pubblico.

  • Il cittadino deve presentare richiesta di accesso alle misure definite, attraverso apposita autocertificazione:
  • L’autocertificazione può essere trovata sul sito internet dell’Azienda Sociale Centro Lario e Valli (si può scaricare in fondo a questa pagina) oppure può essere ritirata direttamente presso il comune di residenza. In caso di impossibilità certificata agli spostamenti può essere chiesto di far pervenire la domanda al domicilio, attraverso i centri COC
  • L’autocertificazione va completata in ogni sua parte e firmata; va corredata dalla copia del documento di identità
  • L’autocertificazione completata in ogni sua parte va inviata al seguente indirizzo mail emergenza.alimentare@aziendasocialeclv.it oppure consegnata al comune di residenza che provvederà all’inoltro all’indirizzo mail indicato; in alternativa l’autocertificazione può essere inviata via WhatsApp al numero 3394483803
  • La segreteria effettua una prima verifica di completezza della domanda ed eventualmente sollecita il cittadino a completarla, qualora sia ritenuta incompleta (entro un giorno lavorativo successivo alla ricezione)
  • La richiesta di accesso alle misure definite, attraverso apposita autocertificazione, viene quindi inviata all’assistente sociale di riferimento (se già in carico al servizio sociale) oppure all’assistente sociale dott.ssa Laura Mazza, referente del Servizio Inclusione Sociale per i nuovi accessi (il giorno stesso della ricezione della pratica).
  • L’assistente sociale effettua l’istruttoria: valutazione la richiesta, attribuisce il punteggio, definisce lo stato di bisogno (nullo – basso – medio – alto) (entro un giorno lavorativo successivo alla ricezione)
  • L’assistente sociale procede alla restituzione degli esiti dell’istruttoria ai comuni, che provvederanno a definire la misura da erogare al cittadino in base alle diverse direttive interne, ed ai cittadini richiedenti (il giorno stesso della valutazione, se non ci sono elementi da riscontrare)

Limitazione Circolazione Veicoli (LCV)

circolazione di trasporti e di veicoli in condizioni di eccezionalità ai sensi dell’art. 42 L.R. 04/04/2012, n. 6;

elenco delle strade percorribili dalle varie tipologie di trasporti e veicoli eccezionali


In fase di aggiornamento.


               

Comunicati dal n.1 del 27/03/2020 al n.16 del 21/12/2020

Chiese

Nel Settecento un facoltoso imprenditore edile, Carlo Francesco Pizzoni attivo a Torino, fece erigere al centro del paese l’oratorio del Beato Simonino, ora dei SS Innocenti, tuttora esistente, a suo tempo corredato di una ricca dote. Sembra che la scelta di questa figura (un bambino del cui assassinio fu accusato un gruppo di ebrei, storia poi accantonata) non fosse stata dettata da spirito antigiudaico, ma piuttosto per il fatto che il padre di Simonino era un conciatore di pelli, cosa che si accorderebbe con la dedicazione della parrocchiale a San Bartolomeo, patrono dei cuoiai

La chiesa è situata su uno sperone al di sopra della carrozzabile che corre lungolago: quest’ultima fu costruita negli anni Trenta del secolo scorso – prima di allora per recarsi da Oria a San Mamete si era costretti ad attraversare Albogasio inferiore, risalire il poggio della chiesa, ridiscendendolo dall’altra parte per una mulattiera di 120 gradini, detta “la Calcinera”.

Il lato esterno sud della chiesa, affacciato al lago, reca ben visibili sette stemmi di altrettanti vescovi milanesi che visitarono la Valsolda, feudo vescovile dal Medioevo all’Eta’ napoleonica.
L’edificio fu costruito a tappe tra la seconda metà del ‘500 e la prima metà del ‘600. La decorazione interna fu praticamente rifatta nel 1918.
L’impressione che desta l’interno è quello di una festa di forme e colori. Nell’insieme della decorazione scultorea e pittorica, opera di artisti locali, risaltano le molte deliziose figure di Angeli e sopratutto di putti , rappresentate negli atteggiamenti piu’ svariati e birichini. Bello anche l’effetto illusionistico delle finte architetture che incorniciano gli affreschi delle cappelle laterali.

La chiesa di Albogasio Superiore è dedicata a S. Ambrogio, la sua costruzione è databile al XV o XVI secolo.

Anch’essa modificata intorno al 1500, all’interno viene affrescata da Stefano Vignola nel 1680, con opere raffiguranti la storia del santo.

La chiesa di San Nicola è la piu’ piccola di Valsolda. La dedicazione a questo Santo risulta naturale per il fatto che è da sempre considerato il protettore della gente che utilizza le vie d’acqua.. Secondo la leggenda il suo corpo fu trafugato e trasportato via mare dall’Oriente a Bari. Una sua piccola statua con in mano lo stipetto delle elemosine si trova sul muro esterno sud, entro una nicchia.

L’interno, modesto, presenta nel presbiterio alcuni affreschi interessanti: San Nicola ordina la distruzione di un tempio pagano, con un San Nicola stranamente somigliante a San Carlo Borromeo; Due preti, in barca con un’anfora d’olio, sono colti da una tempesta scatenata dal diavolo nelle sembianze di una donna; i due pregano San Nicola (in alto, su una nuvoletta) di soccorrerli; seguendone il consiglio rovesciano l’anfora nel lago: invece dell’olio ne escono tanti diavoletti neri, e la situazione si normalizza.
Affacciate alla veranda sulla strada sono tre ragazze che il padre non riesce a sposare perchè non ha i soldi per la dote, e che quindi vuole mandare a prostituirsi. Passa il Santo e getta sul davanzale una borsa di monete. La scena è molto fresca e vivace.
Dalla parte superiore del paese una strada, proveniente da Loggio, porta al cimitero e all’antistante Oratorio di San Carlo, eretto in occasione della canonizzazione dell’arcivescovo. Oltre l’Oratorio la strada continua fino a Cima, un tempo lembo estremo della Valsolda, “La Cima” appunto.

Il grazioso e devoto Santuario della Madonna della Caravina si trova sulla strada che collega Lugano e Porlezza, sulle rive del Ceresio.

Il Fogazzaro nel “Piccolo Mondo Antico” ha cantato in modo romantico, la bellezza poetica del posto dove sorge il Santuario, proprio al limitare della Valsolda, l’unica terra d’Italia che seppe per oltre un millennio, custodire inviolata la libertà e l’indipendenza. Dai tempi di Carlo Magno fino al 15 Maggio 1783, quando fu dolorosamente annessa all’Austria, la Valsolda si resse sempre a libero Comune sotto l’alta sovranità dell’Arcivescovo di Milano che tuttora porta il titolo di “Signore della Valsolda”.

Nel punto dove, fra il verde chiaro degli ulivi e quello più cupo dei cipressi, biancheggia il Santuario e dove il monte sembra protendersi sul lago quasi a contemplarne la severa bellezza, esisteva fin dagli inizi del 1500 una rozza cappelletta campestre che aveva dipinta sullo sfondo la Madonna Addolorata con Gesù morto sulle ginocchia.

Nel 1530, un fuoriuscito valsoldese, sfuggito alla giustizia, aveva potuto salvarsi varcando il confine italo-svizzero. Arrivato alla cappelletta della Caravina, le autorità sanitarie della Valsolda lo sottoposero per misura precauzionale ad una rigorosa quarantena. Purtroppo il poveretto era infetto da peste bubbonica. Consunto dall’inedia e rifuggito da tutti, l’infelice passava le lunghe ore della giornata all’interno della cappelletta a domandare conforto a Colei che i Padri della Chiesa chiamano “Pubblico Ospedale dei poveri peccatori”. Un giorno vide in sogno la Madonna della Caravina, prendere vita, avvicinarsi a lui e fargli quello che il Buon Samaritano fece al viandante di Gerico. Svegliatosi, s’accorse d’essere guarito. Il sogno era diventato realtà.Pochi anni dopo accadrà il miracolo che darà origine al Santuario odierno.

La chiesa di San Bernardino è l’unica in Valsolda ad avere tre navate. Originariamente intitolata ai SS. Giovanni Battista e Stefano (riprodotti sulla facciata ai lati del portale), fu dedicata a San Bernardino da Siena in occasione della sua canonizzazione, avvenuta nel 1450. Pochi anni prima il Santo aveva predicato sia a Como che a Lugano.
Anche nel caso di San Bernardino il cimitero fu spostato fuori dall’abitato sulla via per San Rocco, cappelletta eretta sul sentiero utilizzato per raggiungere gli alpeggi.

Come tutte le chiese di Valsolda anche la chiesa di Castello, situata all’inizio ovest del paese, è stata totalmente rifatta nel XVI sec. con inversione dell’orientamento, in modo da creare piu’ spazio davanti alla chiesa e facilitare cosi’ l’ingresso alle processioni, molto frequenti a quei tempi. Il cimitero antistante l’antico ingresso fu spostato al di là del paese, all’uscita verso Puria.

La dedicazione a San Martino risale al dominio dei Franchi (IX sec.) devoti a questo Santo che fu vescovo di Tours; mentre si ritiene che precedentemente la chiesa fosse intitolata a S. Giovanni Battista, Santo venerato dei Longobardi (VI-VII sec.) e al quale tuttora é dedicato un altare.
L’interno a navata unica offre uno spettacolo eccezionale grazie al soffitto (fine ‘600) voltato e affrescato da Paolo Pagani, pittore originario di Castello, al suo ritorno da una lunga permanenza nel Centroeuropa. I temi da lui trattati si raccordano ai soggetti delle sottostanti pale d’altare preesistenti, dando luogo ad una composizione complessa, dedicata alla vittoria del cristianesimo sul paganesimo, della fede cattolica sulle eresie.
La tematica della volta è anche legata a vicende personali del Pagani, e alla storia di Castello, nel medioevo rifugio dei Catari, gruppo di eretici combattuti dalla chiesa di Roma, e nel ‘600 particolarmente esposta all’influsso della Riforma protestante proveniente dalla vicina Svizzera.

La chiesa di San Bartolomeo, fondata nel 1362, è situata a metà strada tra le frazioni di Loggio e di Drano su un’altura che sovrasta la valle del Soldo, in modo da essere equidistante dai due abitati. Accessibile dalla via che continua per Puriatramite una doppia mini-rampa di scale, la chiesa subi’ varie ristrutturazioni, di cui l’ultima nel 1736, quando fu eretta la nuova sacrestia e rialzato il campanile in cima al quale fu posta una sfera, dorata con oro zecchino proveniente da Torino.
La dedicazione a San Bartolomeo implica, si ritiene, un legame con l’attività di concia delle pelli di cui San Bartolomeo é il patrono: secondo la tradizione il Santo subi’ il martirio della scorticazione, e veniva spesso rappresentato con addosso,  come fosse un mantello, la propria pelle (vedi ad esempio la famosa statua di San Bartolomeo nel Duomo di Milano).
Sulla controfacciata, grande affresco con il “Trionfo dell’Eucaristia”, tema molto attuale in quell’epoca perché la riforma protestante aveva soppresso questo sacramento. L’autore dell’affresco, Gian Battista Pozzi, aveva preso per modello un famoso arazzo del Rubens (celebre pittore del ‘600) sullo stesso soggetto, esistente a Torino presso la corte dei Savoia.
Sopra il 1° altare a sinistra vi è di nuovo la Sacra Sindone detta nel linguaggio popolare “il Santo Sudario”, per il quale si celebrava la messa il giorno 4 maggio.
La 2° cappella a destra, detta “dei Morti” in quanto istituita dall’omonima antica confraterita, rimanda all’Ossario situato al lato dell’accesso al sagrato, riccamente affrescato ma in pessime condizioni, e alla tappezzeria funebre, costituita da 12 teli neri rettangolari dipinti in argento e colori:  vi sono rappresentati altrettanti scheletri avvolti negli abiti che ne caratterizzano il ruolo mondano. Questi paramenti non vengono piu’ esposti, mentre il giorno della Festa di San Bartolomeo (agosto) si possono ammirare i preziosi paramenti in damasco rosso ricamati in oro zecchino, dono della famiglia Mossini.
Sull’altura affacciata al lago, a sud di Loggio oltre la conca cosidetta di “campó”,  si situa il cimitero e, accanto ad esso, la cappella dedicata a San Carlo, eretta in occasione della sua canonizzazione (1610).

La chiesa è a navata unica, la pala dell’altare maggiore rappresenta il martirio di S. Sebastiano ed è opera dello storico valsoldese Carlo Barrera autore del libro: “Storia della Valsolda” del 1864. Barrera fu storico, pittore, architetto e anche poeta. Una lirica dedicata alla madre è inserita nel  suo monumento funebre presente in chiesa. A destra un grande affresco del 1944 ricorda la tragedia della seconda guerra mondiale.

La chiesa è a navata unica, la pala dell’altare maggiore rappresenta il martirio di S. Sebastiano ed è opera dello storico valsoldese Carlo Barrera autore del libro: “Storia della Valsolda” del 1864. Barrera fu storico, pittore, architetto e anche poeta. Una lirica dedicata alla madre è inserita nel  suo monumento funebre presente in chiesa. A destra un grande affresco del 1944 ricorda la tragedia della seconda guerra mondiale.

La chiesa di S. Mamete è dedicata ai santi Mamete e Agapito . Essa possiede un bel campanile romanico dell’XI secolo che un tempo era staccato dal corpo della chiesa.
Nella parte esterna dell’edificio si vedono i segni delle varie modifiche eseguite nel tempo. Sul lato che guarda verso il lago si notano affrescati alcuni stemmi di Arcivescovi milanesi, Signori della Valsolda. All’interno la chiesa presenta un’unica navata con quattro cappelle laterali. Dietro l’altare maggiore vi è un antico dipinto raffigurante la Madonna col Bambino e San Mamete, ma la visuale è ostruita dall’altare stesso. Sui due lati del presbiterio sono rappresentate due scene della vita di S. Mamete: la cattura effettuata dai soldati di Alessandro e la morte nella fornace, eseguiti dal pittore Salvatore Pozzi di Puria . Le cappelle a sinistra raffigurano: una pietà con S. Pietro martire e S. Domenico e nell’altra varie raffigurazioni dell’angelo custode . La cappella è un interessante esempio di pittura illusionistica.

Nelle cappelle a destra troviamo: un altare della Madonna e nell’altra una tela con lo sposalizio della Vergine . All’ingresso del sagrato, c’è un ossario sulla facciata del quale si intravedono decorazioni ormai scolorite.

Di origine romanica S. Maria Assunta fu totalmente rifatta nei sec. XVI-XVII. La grande navata unica che ne caratterizza l’interno, risulta particolarmente imponente se confrontata con il restante corpo dell’edificio. Cio’ è dovuto ai maestosi arconi addossati alle pareti laterali. Si ritiene  risalgano a un incompiuto progetto di ristrutturazione attribuito a Pellegrino Tibaldi detto “il Pellegrini”. Nato a Puria nel 1527, il Pellegrini fu grande architetto, oltreché pittore, al servizio di Carlo Borromeo arcivescovo di Milano, e fu insignito da Filippo II di Spagna, per il quale lavoró all’Escuriale, del titolo di Marchese di Valsolda. Controfacciata: ai lati dell’organo, due angeli affrescati in finto rilievo.
Cupola: decorata secondo i canoni dell’illusionismo prospettico allora di gran moda (‘700), ne risulta fortemente dilatata.
Lato sinistro: –  dipinto votivo, dedicato ai Santi della peste Sebastiano e Rocco, commissionato da Ottavio Callegari, mercante a Venezia;
–  cappella di S.Antonio Abate, Santo eremita guaritore dell’Erpes Zoster, malattia nota come “Fuoco di Sant’Antonio”. Di fianco, due figure importanti per la storia locale: una statua di San Lucio con il formaggio in mano, immagine tradizionale del Santo, patrono degli alpeggi; e San Pietro Martire, grande persecutore degli eretici, rappresentato in affresco nell’attimo della sua uccisione da parte di un sicario, inviato da Stefano Confalonieri, signore del Castello di Albogasio e protettore dei Catari; transetto con cappella dedicata a Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano e Signore di Valsolda, in occasione della sua canonizzazione (1610):  

  • al centro, San Carlo in preghiera davanti al Sacro Chiodo, reliquia del Duomo di Milano;
  • a sinistra, attentato a San Carlo da parte di un frate appartenente all’ordine degli Umiliati, ostile al Borromeo; lo si intravede, con l’arma puntata, alle spalle del personaggio in primo piano;
  • a destra, la Valsolda rende omaggio a San Carlo. In primo piano Don Domenico Pozzo, parroco di San Mamete , caudatario (cioé reggitore dello strascico) dell’arcivescovo;  in mano una “pezzuola da naso”. Architetture illusionistiche fanno da cornice alle scene, peraltro in pessime condizioni.

Lato destro:

  • cappella di Sant’Eurosia, figura importata dagli Spagnoli, nel Seicento signori della Lombardia; molto venerata dalle popolazioni rurali perché intercedeva a favore del sereno o della pioggia. I suoi attributi, corona, scettro e ermellino, ne indicano l’origine regale. La tradizione ne tramanda la decapitazione da parte dei Mori nella Spagna del VII sec.
  • Confessionale degli uomini, a cui si accede dal transetto destro attraverso una porticina. Vi si trova un affresco della Trinità, commissionato dal Pellegrini per il padre, e originariamente sul muro esterno sud, dove un tempo si trovava il cimitero. Inglobato in quel vano, cosi piccolo, fa sembrare immenso quel Dio padre che regge tra le ginocchia il figlio crocifisso.

Nel pavimento al centro della navata, lastra della tomba presunta del Pellegrini.

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